Non impariamo tutti allo stesso modo. Sicuramente non memorizziamo allo stesso modo. Questione di profilo: ognuno di noi ha un cervello diverso, fatto dalle proprie personali esperienze di vita e, quindi, è necessario tener conto anche di quale tipo di memoria abbiamo a disposizione. Ecco qualche consiglio per aiutare i nostri figli, prossimi agli esami, a ripassare più efficacemente.

La memoria visiva:

I “visivi” rappresentano circa il 55% della popolazione occidentale. La loro memoria trattiene più facilmente le immagini e ciò che è scritto.

L’ideale per loro è avere a disposizione le mappe concettuali, che consistono nel rappresentare le informazioni in modo spaziale, su un foglio come se fosse la mappa di un paesaggio. E poi, matite ed evidenziatori. Strumento perfetto per ripassare storia, geografia, le scienze della Terra, la letteratura o la filosofia. Il vantaggio è doppio: comprensione e memorizzazione.

Per realizzarla (nella sua versione più basic) prendete un foglio bianco, mettetelo orizzontale e collocate l’argomento principale al centro, poi tracciate dei rami a partire dal centro per creare i collegamenti: gradi per i temi principali, piccoli per i secondari. Infine, scrivete idee e date. Aggiungete del colore e delle immagini (eccellenti strumenti di mnemonica). Il giorno dell’esame scritto, i più ambiziosi potranno utilizzare la tecnica della mappa concettuale per strutturare la composizione.

La memoria auditiva:

Il 20 % della popolazione è stimolato dai suoni, dai ritmi e dalla comunicazione verbale. L’ideale per gli “auditivi” è ripassare con la cuffia sulle orecchie, perché la musica (senza canto) crea una bolla all’interno della quale riescono a concentrarsi meglio.

Il metodo di lavoro migliore è pronunciare le frasi del testo a voce alta; meglio ancora se è possibile usare un registratore, che poi consentirà ai ragazzi di riascoltarsi. Possono anche trovarsi con uno o due compagni di classe (anche loro con lo stesso profilo uditivo) per tenere la lezione a turno e ripeterla, facendosi domande e dando riposte.

La memoria cinestesica:

Il 25% della popolazione è dotato di una memoria che si attiva grazie al movimento e quindi al fare. Uno studio recente realizzato in Olanda dimostra che i bambini integrano meglio le informazioni (ad esempio, matematica oppure ortografia) quando hanno la possibilità di muoversi. Incoraggiateli a camminare per la casa quando devono ripassare.

Se vostro figlio dovesse avere un profilo misto, ad esempio auditivo e cinestesico, potrà registrare gli appunti e poi camminare ascoltandosi con la cuffia (cosa che oltre a tutto, ossigena anche il cervello) seguendo il proprio ritmo naturale. Un altro strumento utile è la scrittura manuale di appunti e schemi.

Niente di nuovo sotto il sole del Brain Gym (provate a fare il movimento dell’Elefante)!

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