Vi presentiamo un estratto del seminario dal titolo “BRAIN GYM. La relazione fra cervello e movimento nell’apprendimento di nuove strategie” tenuto lunedì 20 febbraio 2017 presso il liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano da Alessandra Corrias (Brain Gym School).
Il cervello è un organo straordinario. Rappresenta solo il 2% del peso corporeo, ma consuma più del 20% del fabbisogno metabolico complessivo. La maggior parte dei nostri geni (circa l’80%) si esprime nelle strutture e nelle funzionalità cerebrali. Con un consumo calorico relativamente limitato riesce a compiere operazioni che per un mega-computer richiederebbero l’energia di una centrale nucleare…
In quest’aula sono sicuramente in pochi a sapere come funziona, a conoscere quale ruolo ha nelle nostre vite quotidiane, o potrebbe avere, se lo utilizzassimo correttamente.
Ma, anche fuori di qui, se ne sa poco. Per citare ad esempio Obama, in un discorso del 2013 annunciando l’avvio del celebre Brain Project, affermava: “L’essere umano è in grado di individuare galassie lontane anni luce, può studiare particelle più piccole dell’atomo, ma ancora non ha risolto il mistero di quell’ammasso di materia che sta fra le nostre orecchie”.
Vediamo, anzitutto, com’è fatto il nostro cervello…
Il cervello, se lo vediamo di profilo, risulta costituito da 3 parti (tronco encefalico, mesencefalo e diencefalo ovvero cervello rettiliano, limbico e corteccia).
Vi mostro il modello di cervello di Daniel Siegel per aiutarvi a capire meglio…
Il midollo spinale sale, poi arriva dentro il cranio, dove abbiamo il tronco dell’encefalo e l’area limbica che lavorano insieme per regolare il livello di “eccitazione”, il modo in cui diamo una risposta di “lotta o fuga”. Il cervello rettiliano (tronco encefalico) dove hanno sede le reazioni automatiche (come respirazione, digestione) e la sessualità; è la parte antica del cervello, che reagisce automaticamente in caso di stress.
Il cervello limbico (mesencefalo) regola la memoria e le emozioni, il primo apprendimento e l’istinto gregario; si trova sotto la corteccia (o diencefalo): quest’ultima ci permette di percepire il mondo esterno, interpreta gli stimoli provenienti dai sensi e ci consente di pensare, creare strategie e fare scelte.
Questa parte più frontale del cervello, proprio qui dietro gli occhi, è la parte della corteccia prefrontale, che svolge le funzioni superiori, permette la regolazione delle emozioni, la moralità, i processi decisionali, la capacità di trovare soluzioni, l’organizzazione e la logica.
Quest’attività di regolazione è importantissima: se siamo stanchi ed esausti, qualcuno preme su qualche nostro “punto sensibile”, noi possiamo “perdere il controllo”.
E accade questo: siamo sconnessi dalla nostra capacità organizzativa, logica, dalla nostra moralità, dall’empatia, dalla flessibilità e invece siamo direttamente collegati alle nostre reazioni da stress (lotta, fuga o immobilità). Da un punto di vista fisiologico, il cervello non è capace di ragionare, di essere logico o di decidere quando è sconnesso.
Per quanto riguarda gli adolescenti, è scientificamente dimostrato che le connessioni neurali non sono completate e quindi l’adolescente si trova “semi-sconnesso”. E’ più facilmente in presa diretta con le emozioni e le reazioni automatiche in caso di stress: l’attacco, la fuga o l’immobilità. E, quindi, più facilmente si sconnette e perde la capacità di moralità, di empatia, di pensiero logico… Ciò spiega, in alcuni casi, certa propensione a rischiare. Le connessioni e la maturazione del cervello in genere si concludono intorno ai 25 anni…
Visto dall’alto, il cervello è composto da due emisferi, ciascuno a sua volta diviso in 4 lobi. I collegamenti fra i due emisferi passano da un sottile ponte, detto corpo calloso.
L’emisfero sinistro controlla la parte destra del corpo e il destro la sinistra. E questo ha dato luogo ad una serie di fraintendimenti…
Tradizionalmente, infatti, i due emisferi hanno specializzazioni diverse. E quindi…
L’emisfero sinistro è caratterizzato dall’elaborazione sequenziale e temporale, lineare e logica. Tratta gli aspetti simbolici e linguistici delle informazioni, come i numeri o i simboli matematici e le lettere dell’alfabeto. Riconosce prima le parti separate e preferisce i compiti routinari.
L’emisfero destro percepisce il mondo come un tutt’uno, comprendendone il senso globale. E’ ricettivo ed elabora le informazioni in modo spaziale, creando la nostra consapevolezza cinestetica e spaziale (“dove sono?”). Usa l’immaginazione, la spontaneità e ama le novità.
In realtà, entrambi gli emisferi sono in grado di fare le stesse cose, solo che ognuno è in grado di elaborare più velocemente e in maniera più efficiente le informazioni in un determinato campo.
L’idea che bisognerebbe avere del cervello è quella di un unico organo formato da diverse aree specializzate che si assumono specifici compiti in modo da elaborare l’informazione nel modo più completo e veloce possibile. Nel corso dell’evoluzione è stato necessario ripartire il grosso carico d’informazione proveniente dal mondo esterno, e il nostro cervello si è organizzato in modo da “distribuire il lavoro”, conservando la capacità di eseguire tutti i compiti nella maggior parte delle aree.