Più consideriamo da vicino l’elaborata interazione di cervello e corpo, più chiaramente emerge un tema pressante: il movimento è essenziale all’apprendimento. Anche nella quiete apparente, il nostro corpo organizza attraverso movimenti la digestione del cibo; l’espansione e la contrazione dei nostri polmoni e dei muscoli; il battito del cuore; gli impulsi nervosi; e lo scorrere rapido del sangue in tutto l’organismo. Il movimento risveglia e attiva molte delle nostre capacità mentali. Il movimento integra e àncora le nuove informazioni ed esperienze nelle nostre reti neurali. Il movimento è vitale per tutte le azioni grazie alle quali incarniamo ed esprimiamo il nostro apprendimento, la comprensione di noi stessi.

Il movimento nell’utero ci dà la prima percezione del mondo e l’inizio della conoscenza e dell’esperienza delle leggi di gravità. I movimenti ritmici di nostra madre mentre cammina, prima e dopo la nascita, il suo cullarci, il respiro, il battito cardiaco, tutto contribuisce a formare modelli coerenti che ci assistono nella comprensione dei modelli interni alla matematica, al linguaggio e alle scienze. Ci basiamo sul movimento per dare forma alla nostra visione, per esplorare la forma del nostro ambiente e interagire con le persone e le forze intorno a noi.

Ogni movimento è un evento senso-motorio, collegato all’intima comprensione del nostro mondo fisico, il mondo dal quale deriva ogni nuovo apprendimento. Il movimento della testa “accorda” gli organi del senso (occhi, orecchie, naso e lingua) agli stimoli ambientali. Piccoli movimenti degli occhi ci consentono di vedere a distanza, di sperimentare le tre dimensioni, di percepire i nostri confini e mettere a fuoco lettere minuscole sulla pagina. Movimenti più complessi delle mani ci consentono di toccare, giocare e manipolare il nostro mondo in infiniti modi e di comunicare le nostre emozioni e il nostro io più profondo. Il movimento ci permette di cogliere odori che collegheranno la nostra memoria agli eventi, o suoni che formeranno immagini interiori per proteggerci e/o capire.

Nella struttura muscolare non è impressa solo la consapevolezza di come sedere, stare in piedi, camminare e correre, ma di dove siamo nello spazio e di come ci muoviamo. Il movimento dà ai nostri volti la capacità di esprimere gioia, tristezza, rabbia e amore.

Questo testo è estratto e tradotto (a cura di Alessandra Corrias) dal volume “Smart Moves. Why learning is not all in your head” di Carla Hannaford nel quale si trovane anche alcune interessanti riflessioni sul Brain Gym e le sue applicazioni.

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